Oggigiorno, un prodotto software sia esso una semplice app per telefono, un software, un gioco online o un servizio in cloud può nascondere un’architettura complessa e potenzialmente senza controlli. A partire da servizi di terze parti o all’uso di CDN quando sviluppi un software devi sempre tenere in conto di tutta una serie di fattori che raramente controlli direttamente. Sviluppatori, beta testers, amministratori di sistema devono lavorare quindi a stretto contatto in maniera “agile” come mai prima d’ora.
Basta un sono anello debole può impattare negativamente nelle performance della tua applicazione risultando in una esperienza utente non soddisfacente.
Pensando poi ad un business – dove la competizione la fa da padrona – e i tempi di sviluppo e deploy applicativi sono ancora più compressi o assicurare una disponibilità del prodotto 24 su 7, come nel caso di applicazioni web pervasive: e’ diventato un compito arduo.
La gestione delle performance applicative (in inglese APM acronimo di Application Performance Management) è la gestione delle performance, disponibilità e esperienza utente delle applicazioni software. Con APM misuriamo la velocità delle transazioni sia in termini di end-user che di sistema e le metriche introdotte devono fornire una vista di insieme relativa ai potenziali colli di bottiglia o interruzioni di servizio.
Per essere chiari, occorre normalmente un insieme di strumenti (utilizzati in SaaS o installati localmente) che vi permettano di vedere e diagnosticare velocità, affidabilità delle applicazioni utilizzando report o cruscotti. Il monitoring automativo fornito da APM deve servire per mantenere i livelli ottimali di esercizio.
Utilizziamo e configuriamo prodotti open come Elastic Stack che ci permettono di fornirvi una soluzione tagliata su misura.
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